jueves, 22 de octubre de 2015

Esperienza di lavoro con Suitelowcost

Vorrei esporre la mia esperienza di lavoro con la Società Alco SrL, più conosciuta come Suitelowcost. Prima di cominciare vorrei chiarire che il senso di raccontare la mia esperienza non è come una sorte di vendetta, ma di informazione a qualsiasi persona legga questo, con l’obiettivo che  nessun'altra persona venga dannificata dalla Società sopra menzionata.

La storia comincia alla fine di gennaio 2015, quando avevo pianificato un viaggio a Milano, cercando dove alloggiare i giorni del mio soggiorno a Milano, ho trovato gli appartamenti di Suitelowcost su Airbnb, dopo diverse conversazioni e dopo aver valutato anche altre opzioni, il soggiorno con loro non avviene, ma decido di chiedere se hanno bisogno di lavoratori, visto che ho avuto in precedenza esperienza lavorativa nel settore turistico. Mi hanno chiesto informazioni sulla mia esperienza, su che lingue parlo, e anche se ho la patente di guida e se ho una macchina. Quindi dopo una intervista via Skype con Manuele Alessi in qualità di proprietario della Società e con Eloisa Terzo, moglie del proprietario della Società, la loro risposta è stata si, avevano bisogno di collaboratori e uno come me sarebbe stato l'ideale a compiere questo lavoro, con contratto regolare a progetto.

Sullo stipendio mi proposero 200€ di base al mese, più 7,50€ per ogni checkin e checkout fatto, più 8€ l’ora di lavoro più altri extra (come 35€ per late checkout).

Di fronte al problema che sono spagnolo e che dovevo cercare un posto dove vivere a Milano, loro mi offrirono uno dei loro appartamenti a Limbiate (MB), con contratto di comodato d'uso gratuito, quindi non sarei dovuto preoccuparmi di pagare affitto, acqua, luce e gas. Io chiarisco che ho intenzione di vivere insieme alla mia fidanzata, loro mi ribadiscono che non c’è nessun problema.

Quindi il 28 aprile del 2015 sono arrivato da solo in Italia e mi è stato concesso di vivere all'interno di questo appartamento a Limbiate con contratto di comodato d'uso gratuito, ma credo che questo contratto in realtà non sia mai stato registrato.

Durante il periodo lavorativo, come da accordi, ogni qualvolta un soggetto entrava in appartamento dopo le ore 20:00, riscuotevo un importo pari a 35€ che consegnavo alla Società, questi 35€ dovevano essere poi retribuiti a me. Dal secondo giorno in Italia mi hanno noleggiato una macchina per potermi muovere a Milano e dintorni e poter svolgere il lavoro concordato.

Ho chiesto molte volte di poter avere una copia cartacea del mio contratto di lavoro, ma loro rispondevano sempre che il consulente lo stava preparando e registrando. Pian piano la gentilezza inizia a calare, e loro iniziano ad affermare che ogni problema che accadeva nel lavoro dell'azienda, i colpevoli eravamo guardacaso sempre io assieme al mio collega.

Il 25 maggio del 2015 arriva in Italia la mia fidanzata dalla Russia, e com’era già stato chiarito, lei sarebbe rimasta ad alloggiare con me nello stesso apartamento.

L’8 giugno del 2015 volo in Spagna, per poter sistemare il soggiono nell’Unione Europea della mia fidanzata, e per portare la mia macchina dalla Spagna a Milano.

Dopo poco torno a Milano con la mia macchina, il 14 giugno del 2015. Dopo una conversazione con la moglie del propietario dell’azienda, la quale si è comportata in maniera molto maleducata e utilizzava termini incomprensibili (forse dialetto locale), mi vengono attribuiti lavori del tipo portare la loro babysitter, riparare le doccie, o fare qualche deposito di bagagli il cui luogo di deposito era direttamente la mia macchina personale.

Avendo cominciato a lavorare dalla fine di aprile, il mio primo stipendio sarebbe dovuto arrivare tra il 10 e il 15 giugno del 2015, invece il mio stipendio non arriva, e io ero assieme alla mia fidanzata da quasi 2 mesi che vivevamo con i nostri risparmi.

Di fronte a questa situazione, nella mattina del 22 di giugno del 2015 chiamo direttamente al propietario della Società, Manuele Alessi, spiego la mia situazione personale e che avevo bisogno del mio stipendio in quanto avevo lavorato nel mese di maggio del 2015, lui mi rispose che avremmo dovuto parlare dopo 10 minuti, perché in quel momento “aveva da fare”. Quattro ore dope lui mi chiamò, spiegandomi che il mio appartamento dovrebbe essere occupato soltanto da me, che c’è stato un equivoco perché loro credevano che il soggiorno della mia fidanzata in Italia sarebbe stato per qualche giorno, e non a tempo indeterminato, e che quindi la mia fidanzata avrebbe dovuto lasciare l’appartamento immediatamente.

Di fronte a questo nuovo problema, nel pomeriggio dello stesso 22 giugno scrivo la mia lettera di licenziamento irrevocabile visto il perdurare del rapporto non retribuito. Chiarii che non avrei comunque rinunciato alla mia giusta retribuzione per tutto il lavoro svolto più i rimborsi spesa, per un importo pari a  2.341,51€, da riscuotere assolutamente prima della mia partenza dall’Italia, così l'indomani mi disse di lasciare l'abitazione e di riconsegnare le chiavi prima di prendere i miei soldi.

Nella data del 25 giugno del 2015 mi veniva consegnato un assegno di soli 757,96€ con annessa lettera di licenziamento a sua firma, perché secondo lui tra qualche mio errore al lavoro e per il fatto che l’armadio di casa era danneggiato (comunicai immediatamente al mio arrivo nell'appartamento che l'armadio aveva un danno, quindi è stato usato come scusa per pagarmi di meno), mi spettavano 1.583,55€ mancanti rispetto a quanto era stato pattuito. Dovetti accettare, in quanto, se non avessi riconsegnato le chiavi della casa, non avrei neanche visto tale assegno.

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